Residuo Fisso Acqua: cos’è e perché è importante

Dic 29, 2022 | Acqua Blog

Il residuo fisso dell’acqua è una misura chimica che determina la quantità di sostanze solide disciolte in un volume d’acqua.

Si tratta di una proprietà fisico-chimica importante per la qualità dell’acqua da bere (potabile e minerale9 e delle acque reflue. Il residuo fisso è utile per identificare i contaminanti presenti nell’acqua, come i minerali, gli ioni, i metalli pesanti e altri solidi organici o inorganici. L’analisi del residuo fisso viene eseguita su campioni prelevati da fiumi, laghi, pozzi, serbatoi idrici e impianti di trattamento delle acque reflue.

Il residuo fisso di un’acqua minerale è la quantità di sostanze disciolte (solide e inorganiche) che rimane dopo che l’acqua è stata evaporata. Si misura in milligrammi per litro o in parti per milione (ppm). Il residuo fisso può variare da acqua a acqua.

Il residuo fisso può essere suddiviso in due categorie, le sostanze solubili (il carbonato di calcio e magnesio, il bicarbonato, la sostanza organica e l’acido borico) e le sostanze insolubili (come la silice, i detriti organici e i minerali).

Esistono anche delle caratteristiche chimiche che influenzano il contenuto di residuo fisso come il pH, la durezza totale e la salinità. Il pH è una misura dell’acidità o dell’alcalinità dell’acqua e viene misurato su scala da 0 a 14; maggiore è il valore, più alcalina sarà l’acqua. La durezza totale è la quantità totale di minerali disciolti nell’acqua. La salinità misura la quantità di sale presente nell’acqua.

La quantità di residuo fisso può essere determinata in laboratorio mediante l’utilizzo di tecniche come l’evaporazione ad alte temperature ed il filtraggio con cartucce specializzate. I risultati possono essere espressi in milligrammi per litro (mg/L). 

Il residuo fisso è considerato un parametro chiave per la valutazione della qualità dell’acqua ed è un importante indicatore della presenza di contaminanti in essa. Per questo motivo, le autorità sanitarie e ambientali hanno stabilito dei limiti di residuo fisso per l’acqua potabile e delle acque reflue. 

il residuo fisso dell’acqua che valore deve avere?

Per l’acqua potabile, il residuo fisso ottimale deve essere trai 50 ai 1500 mg/l.


L’acqua può essere classificata in base al suo residuo fisso. 

Esistono diverse categorie di acqua a seconda della quantità di residuo fisso presente.

  • acque minimamente mineralizzate (residuo fisso < 50 mg/l);
  • acque oligominerali (residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l);
  • acque minerali (residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l);
  • acque ricche di sali minerali (residuo fisso superiore a 1500 mg/l.


Un ulteriore classificazione in base al contenuto di sali disciolti è possibile distinguere l’acqua dura da quella morbida.

L’acqua dura ha un contenuto di bicarbonato, carbonati e magnesio superiore a 7°dH (gradi tedeschi) ed è generalmente ricca in calcio e magnesio.

Questo tipo di acqua ha un sapore più amarognolo dell’acqua potabile generica. D’altra parte, l’acqua morbida contiene meno sali disciolti ed il suo sapore è più neutro.

L’importanza della classificazione dell’acqua in base al suo residuo fisso risiede nella possibilità di conoscere le proprietà chimico-fisiche delle acque che risultano particolarmente adatte a determinati usi.

Per esempio, l’acqua minerale ad alto contenuto di sali minerali è consigliata per l’alimentazione e la cura della salute.

Allo stesso modo, l’acqua morbida è ideale per lavare i piatti e la biancheria, mentre l’acqua dolce è adatta all’irrigazione delle colture.

Inoltre, conoscendo le proprietà chimico-fisiche dell’acqua classificata in base al suo residuo fisso, si può prendere una decisione più informata sull’uso delle acque destinate alla potabilizzazione.

Le Varietà di Acqua della Regione Lazio 

La Regione Lazio, è costituita da un’area di grande interesse geologico. E’ infatti, una delle regioni italiane più ricche di acque mineralizzate, per varietà e qualità.

Dalla Provincia di Rieti al Viterbese, da Roma a Latina fino al Frusinate. Infatti l’azione geodinamica ha condotto ad una particolare conformazione morfologica del territorio che ha permesso una ricca mineralizzazione delle acque, sia profonde che di superficie.

Da ciò si intuisce la ragione per cui abbiamo una grande varietà di acque che vanno dalle oligominerali alle medio minerali effervescenti naturali e ricche di minerali.

Ma come avviene questa mineralizzazione? Le acque meteoriche si insinuano nel sottosuolo attraversano le rocce trascinando con sé i diversi minerali presenti in queste rocce.

Successivamente, per dissoluzione si arricchiscono di Sali per poi riemergere naturalmente attraverso le sorgenti o meccanicamente con i pozzi di captazione:

Le acque minerali naturali, sono quelle acque che per la loro particolare origine profonda, possiedono caratteristiche igieniche e composizione chimica, tali da fornire proprietà favorevoli alla salute.

Secondo la normativa vigente, un’acqua perché possa essere definita MINERALE, è necessario che sia documentata in modo scientifico e le sue proprietà siano comprovate.

Questo può essere fatto attraverso studi geologici ed idrogeologici, organolettici, fisici, fisico-chimici e chimici, nonché microbiologici.

Le analisi chimico – fisiche devono essere ripetute stagionalmente e riguardano obbligatoriamente numerosi parametri quali ad esempio la temperatura, il PH ed il residuo fisso a 180°.

Le analisi chimiche devono invece assicurare l’assenza o il rispetto dei limiti massimi di accettabilità di sostanze contaminanti quali CIANURI – FENOLI – OLII MINERALI – IDROCARBURI ed altre sostanze indesiderabili quali L’ARSENICO – MANGANESE – MERCURIO – PIOMBO –RAME.

Sempre con cadenza stagionale, devono essere effettuate analisi microbiologiche volte a verificare l’assenza di contaminazioni batteriologice, di parassiti e di microrganismi patogeni, coliformi, streptococchi etc.

Acqua minerale e acqua potabile, le differenze

L’acqua destinata al consumo umano è soggetta a rigorosi controlli da parte degli enti preposti, come l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Uno dei parametri cruciali per valutare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano è la quantità di residui fissi presenti. 

L’acqua minerale e quella potabile si differenziano anche per i residui fissi, anche se entrambe devono rispettare la stessa soglia massima. L’acqua minerale, infatti, contiene più minerali e sali disciolti che le conferiscono un sapore particolare. Talvolta questa acqua contiene anche una maggiore quantità di residui fissi, fino a 1000 mg/l, ma non supera mai la soglia di 2000 mg/l stabilita dalla legge italiana.

In generale, i minerali e i sali presenti nell’acqua minerale sono utili per l’organismo umano, poiché apportano un certo numero di benefici alla salute qualora assunto in modo corretto ed equilibrato. I residui fissi sono invece considerati soltanto come componente accessoria dell’acqua minerale e non costituiscono un rischio per la salute. 

Caratteristiche Acqua Minerale S. Maria alle Capannelle

L’ Acqua S. Maria alle Capannelle è un’Acqua Medio Minerale fredda, bicarbonata,  alcalino – terrose ed alcalina, frizzante per la presenza di anidride carbonica libera alla sorgente con un residuo fisso residuo fisso a 180° di circa 589 mg/L.

L’Acqua S. Maria alle Capannelle è costantemente controllata ed i suoi valori sono annualmente certificati dall’Università degli Studi di Napoli Federico II

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Acqua S. Maria alle Capannelle

Nel cuore dell’Appia Antica sgorga una delle acque più buone e soprattutto più caratteristiche del Territorio Romano: Acqua S. Maria alle Capannelle, un’acqua minerale effervescente naturale.  

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